“APPARTENERE A QUALCUNO SIGNIFICA ENTRARE CON LA PROPRIA IDEA NELL’IDEA DI LUI O LEI E FARNE UN SOSPIRO DI FELICITA’”
Alda Merini
Quando e come nasce una coppia?
L’incontro di coppia è un vero e proprio incastro.
La scelta di una particolare persona non è a caso, ma è determinata in base ai propri bisogni e aspettative, rispetto a problematiche irrisolte personali e sulla base della propria storia familiare.
E’ un desiderio, spesso inconsapevole, di trovare il pezzo del puzzle che completerà la propria vita.
La coppia non è solo IO – TU ma IO – TU –NOI.
E’ in un viaggio di evoluzione, dove l’iniziale illusione che il partner possa colmare le mancanze precedentemente vissute deve lasciare il posto alla realtà di quello che realmente è.
Teniamo presente, poi, che in una relazione non c’è mai solo la coppia, ma tutto ciò che la stessa possiede. Quindi i due partner, le rispettive rappresentazioni mentali che ciascuno possiede di sé stesso e dell’altro ( quelle materne, paterne e quelle dei genitori come coppia ).
Poi ci sono i miti e i mandati familiari. Per capire questi due concetti mi piace utilizzare una definizione di M. Andolfi : il mito è un’immagine idealizzata che funge da modello di interpretazione della realtà e ha una funzione prescrittiva in merito ai ruoli da ricoprire, le scelte da fare e questo definisce il mandato familiare che ogni individuo è implicitamente chiamato a portare avanti ( M. Andolfi ).
In poche parole una relazione di coppia è un posto affollatissimo. E tutto è in equilibrio, ma ci vuole anche una certa abilità.
Perché non è sempre facile mettere in ordine i due mondi inconsci fatti di rappresentazioni mentali, con la realtà che incontra le proprie idee sull’amore e l’amore per le proprie idee.
Può infatti succedere che ad un certo punto si arrivi all’ultimo capitolo della storia della coppia dove però non si riesce a mettere la parola “fine” anche quando ormai non si sta più a galla.
E non è nemmeno facile riconoscere di aver scelto di vedere una maschera anche quando l’altro si mostrava per quello che era realmente.
Non si conosce il dopo e questo fa paura.